mercoledì 13 giugno 2012

Cominciamo dalla fine: This is The End


Che cosa fareste se vi restassero soltanto cinque minuti da vivere? Se la fine del mondo fosse una cosa concreta, un esplosione di silenzio, un crescere di trombe, un vorticare incessante su se stessi?

Questa domanda viene spesso scacciata via con un gesto scettico e un mezzo sorriso, ma This is The End non parla di maledizioni Maya, mondi post apocalittici o Armageddon. Il problema fondamentale e' la morte, ma anche la vita. L'affrontare il futuro, l'incertezza, la crisi. Entrare nel tendone con palco rotante a 360 gradi, vuol dire proprio questo: essere pronti a porsi delle domande fondamentali su di noi, sui nostri valori, su cosa faremo davvero in quei cinque minuti restanti di mondo. As simple as that.

Gli studenti della CNAC (Centre National des Arts du Cirque) rispondono a questa domanda con l'eleganza del teatro e la precisione scanzonata del circo. Giovanissimi artisti si pongono gli interrogativi che la società continua a evitare, a posporre rifugiandosi nella temporanea sicurezza di stabilità, nel tranquillizzante "per ora, va tutto bene".

Ma dopo? Che succede dopo, quando i secondi che ci separano dalla fine del mondo si possono contare senza perderne il ritmo? Le risposte dei dodici giovani colpiscono in profondità. Si parla di libertà, di futuro, di incertezza e di amore. Si parla di realtà, di emozioni, di tutte le cose che contano davvero. E poi si va avanti (o indietro) più si capisce che se la fine del mondo arriverà sarà solo colpa nostra, di chi non sa sentire le risposte recitate tra i numeri alla corda o ai tessuti, di chi non sa leggere gli schermi, i corpi, i segni. Di chi non sa aprire gli occhi e vedere quanta verità ci porta l'arte.

E allora arriverà il silenzio.


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